Il guardiano del faro

Lo studio, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di un paese, dovrebbero essere tra le priorità di ogni governo.

Ciò non toglie che anche i singoli cittadini possano svolgere un ruolo importante in tal senso, impegnandosi in prima persona a monitorare il patrimonio culturale nazionale.

Questo vale soprattutto per l’Italia, ricca com’è di innumerevoli beni archeologici e architettonici, di straordinarie opere d’arte, di preziosi documenti d’archivio, di varietà paesaggistiche e di infinite tradizioni locali, radicate e conservate nelle singole realtà regionali. Sono beni che appartengono a tutti noi e che rappresentano la nostra identità culturale italiana. Un tesoro inestimabile al quale vanno aggiunti tutte quelle opere e quei reperti ancora sconosciuti, che in alcuni casi attendono di essere scoperti, studiati o decifrati, e che in altri casi attendono di essere restaurati o recuperati…

Un vero patrimonio oceanico di conoscenze e saperi del nostro passato, che va assolutamente salvaguardato e valorizzato, evitando in ogni modo che venga disperso o trascurato.

Per usare un’allegoria, sarebbe bello se ognuno di noi si sentisse un po’ il “guardiano del faro” di questo immenso mare che è la cultura italiana. Sarebbe bello se ciascuno di noi, nel proprio piccolo e secondo le proprie possibilità, si impegnasse a monitorare, e se necessario a segnalare, situazioni di rischio o stati di abbandono di reperti, manufatti e monumenti, che costituiscono l’inestimabile ricchezza storica e culturale del nostro paese.

Forse non resterà solo un sogno e un’utopia. Forse qualcuno sceglierà di diventare “guardiano del faro”. In fondo non ci vuole molto: basta avere un po’ di sensibilità e un po’ di coraggio.

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