Al ritmo dell’energia lunare

l novilunio in bilancia con cui si apre il mese autunnale, ci invita ad osservare il cielo stellato e i moti della nuova luna che nei prossimi giorni mostrerà la sua falce crescente.
Noi donne, in particolare, avevamo un tempo un rapporto speciale con il satellite che gira intorno al nostro pianeta: da sempre, infatti, il nostro bioritmo si é accordato sincronicamente con il ritmo delle fasi lunari.

Peccato che oggi non siamo più attente come una volta alle corrispondenze magiche che esistono tra natura, cosmo ed esseri viventi.
Un tempo eravano più in sintonia con i ritmi naturali, e di conseguenza conoscevamo meglio il nostro corpo e la nostra energia.

Il nostro stesso ciclo femminile, la cui durata è di 28 giorni, si accorda perfettamente con quello lunare, a indicare come tutto nel cosmo sia connesso e in armonia.
Gli stili di vita attuali non ci consentono più tale simbiosi, ma fino a non molto tempo fa il lavoro agricolo era ancora scandito dal ritmo del calendario lunare, oltre che dai moti della terra intorno al sole, dalle posizioni zodiacali e dalle influenze astrali.
Non si trattava di superstizioni, né di magia, ma piuttosto della capacità di far tesoro dell’esperienza e della conoscenza dei nostri antenati, e soprattutto di quelle innate attitudini all’ascolto e alla percezione che ci consentono di entrare in sintonia con la natura ed il cosmo….

Anticamente molte civiltá identificavano la Luna con la potenza dell’energia femminile.
Fertile come un’arcaica dea madre, capace di influenzare non solo le maree, ma anche i raccolti e le semine, la Luna fu anche considerata simbolo di superamento della morte, forse per la sua peculiarità di rinascere ogni 28 giorni a vita nuova.
La divinità lunare più conosciuta era Ecate, il cui antico culto è attestato in Grecia e in Asia Minore. La dea veniva anche chiamata “fonte d’acqua dell’anima cosmica” da un antico oracolo caldaico, e sappiamo da Esiodo che era raffigurata con aspetto triforme a indicare il suo dominio sulla terra, nei mari e nel cielo stellato.
Per questo, come riferisce Plutarco, veniva raffigurata con tre corpi femminili, addossati l’uno all’altro, a simboleggiare i complessi moti lunari: il suo nome era Ecate, ma in cielo assumeva l’aspetto di Selene, nel suo aspetto di luna piena che vive di luce riflessa, mentre in terra diventava Artemide, personificazione dell’ultima falce lunare, e infine, quando scompariva da cielo, scendendo negli inferi, si trasformava in Persefone a rappresentare la successiva fase di luna nuova.

Felice novilunio a tutte/i!

la dea Ecate, nella sua triplice forma, è simbolo della Luna
la dea Ecate, nella sua triplice forma, in un bronzetto votivo conservato  a Treviso

Con l’arrivo del mese di ottobre l’home page di Evus si rinnova, proponendo ai lettori una serie di articoli tutti dedicati al mondo femminile.
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Antonella Bazzoli
1 ottobre 2016
luna nuova in bilancia