La scala di Giacobbe

Nell’Antico Testamento, e più precisamente nel Libro della Genesi, un enigmatico passo descrive il sogno che Giacobbe, figlio di Isacco, fece in un luogo in origine chiamato Luz e in seguito da lui rinominato Beith-El , toponimo quest’ultimo che in ebraico significa “casa di Dio”:
Ecco cosa si legge nel Libro della Genesi:
“Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. E sognò. Ed ecco una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo, ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala. … E come Giacobbe si fu svegliato dal sonno, disse: – Certo, Dio è in questo luogo ed io non lo sapevo! Ed ebbe paura, e disse: – Com’è tremendo questo luogo! Questa è la casa di Dio, e questa è la porta del cielo! E Giacobbe si levò la mattina di buon’ora, prese la pietra che aveva posto come suo capezzale, la eresse in monumento, e versò dell’olio sulla sommità d’essa. E chiamò quel luogo Beithel, ma prima il nome della città era Luz” (Genesi, 28, 11-19).
Io credo che quella pietra scelta dal patriarca come capezzale, rappresenti simbolicamente un luogo sacro e numinoso, un luogo che indica la presenza del divino. La pietra descritta nel Vecchio Testamento, sulla quale Giacobbe appoggiò il capo e si addormentò, rappresenta il luogo simbolico in cui il figlio di Isacco incontrò Dio!

Giacobbe lotta contro l’Angelo in sogno, Cattedrale di Trani, ph A. Bazzoli

Il testo biblico prosegue poi descrivendo la lotta tra Giacobbe e un misterioso uomo dall’aspetto di un angelo. Si tratta della cosiddetta “teomachia”. Tale lotta si svolse in sogno e durò per tutta la notte fino al sopraggiungere dell’alba.  Alla fine, vedendo che non poteva vincerlo, l’angelo avrebbe reso Giacobbe claudicante.
Ecco le parole esatte tratte dal Libro della Genesi:
“Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all’apparir dell’alba.
E quando quest’uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la giuntura dell’anca; e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. E l’uomo disse: – Lasciami andare, perché spunta l’alba. E Giacobbe: – Non ti lascerò andare prima che tu m’abbia benedetto!” (Genesi 32, 24-26)

 
Si tratta di testi sacri di difficile comprensione, perché altamente simbolici. Difficile commentarli e cercare di spiegarne il significato più profondo. Non resta che affidarsi alla parte più irrazionale di noi, per provare a comprenderli. La parte di noi che sogna, ad esempio, o la parte che crea attraverso l’arte e la poesia…

 

Così, ispirata e affascinata dall’enigmatico sogno di Giacobbe, ho scritto di getto questa breve paesia che vi propongo.
 
La frase è dipinta sopra il portale di una chiesa di Costacciaro, piccolo comune in provincia di Perugia
Iscrizione da una chiesa di Costacciaro, Monte Cucco

Cosa ci spinge a raccogliere una pietra qualunque
e a osservare quanto sia originale…
In un dipinto ci parla un dettaglio,
in ogni lettera un numero,
nel cielo stellato l’astro che è il più lontano…
Cosa ci spinge verso archetipi e miti,
sulle tracce di spiriti antichi, di simboli sacri…
Cosa ci invita a svelare misteri,
a indagare sul Senso che sembrava perduto,
a cercare nel tempo  l’Alpha e l’Omega.
Cosa ci  spinge a salire,
con ardore e stupore,
gradino dopo gradino?
Gli angeli salgono e scendono
e la scala è un ponte tra il Cielo e la Terra .
La vide Giacobbe a Bethel
vi lottò con un Angelo tutta la notte
si svegliò e consacrò il cuscino di pietra
sul quale aveva dormito
Cosa ci spinge nella Cerca del Graal,
instancabili e impavidi
illusi e sedati nell’effimera Maja,
nell’illusoria Realtà…
La scala ha sette pioli,
un passaggio completo
che ha radici nel grembo materno.
La scala è la nostra colonna,
trentatre le sue vertebre
come gli anni di Cristo.
Incarnata in un corpo/prigione,
vibra l’Anima in cerca di Animus,
perché l’Uno si trasformi nel Due
e poi all’Uno di nuovo ritorni.
Cos’è tutto questo
se non ricongiungersi a Dio?
Nel Mistero una rosa si schiude,
come un fiore di loto si apre,
espandendo nel cosmo e nell’etere
Luce.

Antonella Bazzoli –  9 marzo 2016 (aggiornato 21 novembre 2020)